sabato 2 aprile 2011

Il Tone Bender parte1

Ciao amici. Oggi parleremo della nascita di un capolavoro, di un pedale grazie al quale sono state scritte decine, forse centinaia, di pagine del Rock e del Blues.
Sto parlando del Tone Bender.
Dobbiamo andare indietro al 1965, quando nella swinging England l’ingegnere Gary Hurst inizia a rielaborare il circuito dell’allora già ben noto Gibson Maestro FZ-1 (il fuzz responsabile del riff di Satisfaction…).
In quel periodo infatti la storia vuole che il chitarrista Vic Flick, autore della colonna sonora di James Bond 007, si sia rivolto proprio all’ing. Hurst per far apportare un aumento di gain sul suo Gibson Maestro Fuzz.
Fu così che prese vita la prima versione del Tone Bender, in gergo la MK1.
Il pedale era alloggiato in un case di acciaio bicolore nero e marrone ad effetto martellato e le scritte erano apposte a mano tramite normali transfer. Qualche esemplare fu costruito in legno e acciaio.



I primi esemplari furono prodotti sotto il nome Gary Hurst, dopodicchè ci fu il passaggio al brand Sola Sound.
L’MK1 deve il suo suono ai tre transistor al germanio del tipo OC75, OC76, 2G381, ecc. alimentati a 9 volt (il Gibson Maestro era alimentato a 3 volts) tramite una pila zinco carbone.
Grazie a qualche piccola modifica sui valori di resistenze e condensatori il Tone Bender era in grado di fornire un suono più grosso e ricco di sustain rispetto al Maestro.
Per farsi un’idea di tale suono basta ascoltare il primo Jeff Beck con gli Yardbird, i lavori di Mick Ronson con David Bowie e il primo Pete Townshend.
Per quanto riguarda la parte prettamente tecnica, il Tone Bender veniva costruito con tecnica Point to Point su la classica board forata. Importante accorgimento per l’epoca era l’utilizzo di cavi schermati sull’ingresso e sull’uscita, in modo da limitare al massimo eventuali interferenze sul segnale audio.

All’inizio del 1966 la Sola Sound apporta le prime modifiche al circuito dell’MKI: nasce così il Tone Bender MK I.V

L’originario circuito a 3 transistor viene modificato e i transistor diventano 2, per la precisione due OC75 al germanio. Inoltre i componenti vengono alloggiati su una Strip Board. L'abbondante utilizzo di cavo schermato e prese jack isolate restano uno standard nella produzione.

Anche il case cambia e diventa di alluminio color grigio martellato dalla forma più affusolata.
Il suono di questa nuova versione diventa più cremoso e meno scorbutico rispetto alla prima. E’ praticamente identico a quello del Fuzz Face, la cui nascita avviene proprio sul finire del 1966.
Ma la vita della versione MK I.V è piuttosto breve, infatti arriva sul mercato il Tone Bender MK II.
E di quest’altro fantastico pedale ne parliamo nel prossimo post.
A presto amici.
Giuseppe

Photos taken from the web

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